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Descrizione

 

 

Direttore Corso: Dott. Fabio Guarracino

 

PRESENTAZIONE DEL CORSO

La gestione emodinamica rappresenta un challenge sempre impegnativo in area critica per la variegata tipologia di pazienti e di scenari fisiopatologici in cui si rende necessaria.

Tale gestione copre uno spettro che va dalla diagnosi della causa della instabilità emodinamica e la comprensione della fisiopatologia sottostante,  al monitoraggio emodinamico, fino al trattamento del quadro emodinamico. Uno spettro quindi complesso, dove la base fisiopatologica rappresenta certamente il punto di partenza per una diagnosi ed un trattamento efficaci. In questo scenario complesso il monitoraggio emodinamico ha un ruolo rilevante in quanto consente di valutare i parametri di funzione del sistema cardiovascolare, e di seguire la risposta del sistema alle cure messe in atto. In questo senso ha quindi un compito di verifica continua della diagnosi e del trattamento. Tale aspetto fa emergere come sia indispensabile che il monitoraggio  fornisca valutazioni attendibili, realistiche,  cioè realmente espressione dei fenomeni che si pensa di misurare e di influenzare con farmaci e trattamenti.

Nella pratica clinica routinaria è piuttosto scarsa l’attenzione alla attendibilità del monitoraggio. Ragioni di scarsezza di risorse di tempo spingono ciascuno a considerare il "proprio" monitoraggio come sicuramente attendibile in ogni situazione, senza esitazione e senza alcun senso critico. Si pensi a quanti pazienti critici vengono gestiti col monitoraggio della PVC senza la minima incertezza, senza chiedersi se in quella circostanza il numero ottenuto sul monitor sia davvero la misura di quello che si pensa di monitorizzare. Oppure si pensi a quanti pazienti vengono seguiti con la termodiluizione nella completa ignoranza della funzione della valvola tricuspide; o ancora a quanto utilizzo di sistemi basati sull’analisi della forma arteriosa si faccia senza tenere conto dei limiti che in situazioni cliniche comuni possono rappresentare un motivo rilevante di inattendibilità delle misure. Per tutte queste ragioni, ma soprattutto per dare coscienza della indispensabilità di un approccio di metodo, basato sulla fisiopatologia, nel quale l’ecocardiografia fornisca gli aspetti diagnostici e gli strumenti di conoscenza per decidere sul monitoraggio e sul trattamento, questo corso si pone come obiettivo di fornire il razionale con cui scegliere il monitoraggio migliore inteso come "il migliore" in quel contesto, in quel paziente. Quindi un approccio in cui qualsiasi monitoraggio può risultare il migliore in una certa situazione per ragioni fisiopatologiche che l'ecocardiografia aiuta a riconoscere. Risulta così chiaro il titolo "ecodinamica" dato a questo corso ed il metodo che lo sottende.

 

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